La Space Economy è definita dall’OCSE come l’intera gamma di attività e l’uso di risorse che creano valore e benefici per gli esseri umani nel corso dell’esplorazione, della ricerca, della comprensione, della gestione e dell’utilizzo dello Spazio. Nel connubio con le tecnologie digitali, le infrastrutture satellitari rendono possibile lo sviluppo di nuove applicazioni e servizi in settori come l’energia, le telecomunicazioni, le assicurazioni, i trasporti, il marittimo, l’aviazione e lo sviluppo urbano, la difesa portando ulteriori vantaggi economici e sociali. Il panel sulla Space Economy del Festival dello Spazio ha rappresentato quindi l’occasione di avere, seduti allo stesso tavolo, i principali attori delle infrastrutture satellitari (Esa, Euspa, Asi), che lanciano i bandi di appalto per lo sviluppo di nuovi prodotti e nuovi servizi innovativi a esse collegati. È un’opportunità particolarmente importante per l’Italia, dove l’impegno finanziario per il settore aerospazio si alimenta anche di risorse del PNRR. Al Festival sono stati presenti numerose e importanti imprese invitate a raccontare le loro storie di successo. Ai pannelli delle industrie hanno partecipato anche alcuni investitori, potenzialmente interessati a scoprire start-up meritevoli delle loro attenzioni. Il programma del primo luglio è stato interamente dedicato alla Space Economy. All’incontro con le agenzie, le grandi industrie, l’Accademia e i distretti dell’aerospazio hanno fatto seguito 3 “round” pomeridiani: Le grandi industrie; Le PMI e le startup; Il sistema ligure per la Space Economy.
C’è attualmente un livello senza precedenti di investimenti privati in iniziative spaziali negli Stati Uniti, legato a una maggiore attrattiva e redditività attesa del settore Spazio e a un mercato in crescita del Venture Capital, ma anche in Europa c’è fermento.In collaborazione con
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