Si laurea in Ingegneria Nucleare al Politecnico di Torino nel 1985, e frequenta la prima Sessione dell’International Space University presso l’M.I.T di Boston, nel 1988, diventando parte del corpo docente.
Dal 1986 lavora in Thales Alenia Space come Program Manager di programmi nazionali ed europei legati all’esplorazione come ExoMars, Mars Sample Return, e l’Aurora Core Program. Nel 2010 le viene assegnato il ruolo di Direttore dei Programmi di Esplorazione Avanzata. Negli ultimi anni è stata Direttore Marketing & Sales dei Programmi di Esplorazione e Scienza, e Direttore per le System Supplies Operations. Coinvolta in diverse iniziative che promuovono lo sviluppo di giovani professionisti nell’industria spaziale, è autrice di numerose pubblicazioni e report, e Co-Editor di Acta Astronautica.
Perino è membro di diversi comitati scientifici in campo spaziale, dell’EuroScience Open Forum (ESOF), e di Women in Aerospace, nonché dell’Académie de l’Air et del’Espace e dell’International Academy of Astronautics.
Auditorium.
Il lungo viaggio della missione Cassini-Huygens è incominciato vent’anni fa, alle 4.43 di una calda notte dell’ottobre 1997. Ma la storia di quella che è la più grande e ambiziosa missione finora mai realizzata per l’esplorazione di un pianeta è incominciata molto prima, a valle del successo così come dei molti interrogativi aperti lasciati dai fly-by delle missioni Voyager. La missione, dedicata all’Astronomo italiano Gian Domenico Cassini e all’astronomo olandese Christian Huygens, è il frutto di una partnership stipulata nel 1989 fra NASA, ESA e ASI. Nell’ambito del progetto, che si è concretizzato nel lancio dell’orbiter Cassini della NASA e del lander Huygens dell’ESA, l’Italia ha assunto la responsabilità della realizzazione di uno degli elementi più critici: l’antenna ad alto guadagno (di 4 metri di diametro, nemmeno immaginabile prima). Oggi, a oltre dodici anni dalla sua entrata nell’orbita di Saturno e dalla discesa di Huygens nell’atmosfera di Titano, Cassini ha eseguito la sua ultima manovra, lasciandoci in eredità dati scientifici di ineguagliabile valore