Domenica 30 Luglio ore 18
Auditorium.
Cosa ci fanno Omero, Orazio, Shakespeare, Goethe, Tolstoj e tanti altri geni della parola scritta su Mercurio? Non tutti sanno che più di duecento grandissimi autori appartenenti a diversi secoli e diverse latitudini abitano su quel pianeta in forma di… crateri. Qualche anno fa, infatti, l’International Astronomical Union ha inaugurato la tradizione di attribuire ai crateri di Mercurio nomi di artisti, scrittori e poeti famosi da più di 50 anni o morti da più di tre anni. L’ultimo cratere, individuato da poche settimane dal ricercatore Jack Wright, è stato battezzato con il nome di Seamus Heaney, il premio Nobel irlandese, recentemente scomparso, che è stato fra i sei Nobel ad aver sottoscritto la Carta per la Terra e per l’Uomo di Massimo Morasso. La ricerca di Wright, fa parte del progetto internazionale di completamento alle mappe geologiche di Mercurio in vista della missione BepiColombo dell’Agenzia spaziale europea in collaborazione con l’Agenzia spaziale giapponese, il cui lancio è previsto nell’ottobre del prossimo anno.
Sulla base di queste imprevedibili notizie e connessioni, Morasso dà vita a una bizzarra scorribanda fra astronomia e poesia: a un reading, più che a una conferenza, fatto di immagini e parole che ruotano intorno, in fondo, alla stessa orbita “celeste”.
Massimo Morasso è nato a Genova nel 1964. Scrittore e comunicatore culturale, ha ideato e realizzato grandi (e piccoli) progetti culturali per amministrazioni pubbliche, aziende private e fondazioni bancarie. Come operatore culturale, si è dedicato in prevalenza a tematiche ambientali e ad attività di edutainment. Ha diretto due Science Center di ultima generazione. Nel 2001 ha scritto la “Carta per la Terra e per l’Uomo”, un documento di etica ambientale che è stato sottoscritto anche da sei premi Nobel per la Letteratura. È saggista, poeta, critico letterario e d’arte, collabora a varie riviste e ne dirige una.