Venerdì 28 Luglio ore 16
Auditorium.
A differenza di quanto accadeva in passato, oggi le nuove tecnologie consentono l’osservazione dei fenomeni naturali che generano catastrofi.
Grazie alle tecnologie satellitari di Osservazione della Terra (OT), di recente è stato possibile scoprire importanti fenomeni che colpiscono la nostra Regione. Ciò ha condotto al miglioramento delle tecniche di previsione meteo-idrologica e, quindi, a un impatto benefico verso la popolazione.
Ma le tecniche satellitari per l’OT, pur molto potenti, non hanno solo pregi. Sono tecniche molto costose, e hanno alcuni limiti intrinseci, che vanno attentamente analizzati e compresi, per fare in modo che possano rendere al massimo delle loro possibilità.
La presentazione, partendo da una breve introduzione su come funzionano i satelliti e cosa osservano, mette in evidenza cosa è effettivamente possibile ottenere dalle loro osservazioni e come ottenerlo, dal punto di vista di chi deve gestire le emergenze dovute alle catastrofi (es. protezione civile).
Ricercatore confermato presso l’Università di Genova.
I suoi interessi di ricerca riguardano l’idrometeorologia e l’ecoidrologia, con particolare attenzione alle applicazioni del telerilevamento alla modellazione previsione e valutazione del rischio idrogeologico; alla previsione dei flash flood; alla mappatura dei rischi e all’analisi statistica degli estremi.
Dal 1998 è stato direttore scientifico e ricercatore principale di progetti di ricerca nel campo della previsione e gestione del rischio di alluvione. Ha avuto ruolo attivo nello sviluppo e implementazione del sistema di monitoraggio e di allerta del Centro regionale idro-meteorologico della Regione Liguria ed è stato tra i coordinatori delle attività dell’Università di Genova nel progetto europeo Interreg IIC “gestione del territorio e prevenzione delle inondazioni”, che ha portato alla creazione del Sistema dei Centri Funzionali della Protezione Civile Italiana.
Nel dicembre 2014 è stato eletto presidente della divisione rischi naturali dell’EGU e confermato nel 2016.
Membro della delegazione italiana partecipante alle sessioni XIV e XV della Commissione per l’idrologia del WMO.
Nel campo delle applicazioni EO per la gestione delle catastrofi, ha diretto il progetto “OPERA” per l’integrazione tra dati telerilevati e sistemi operativi di previsione delle inondazioni e il progetto “EO-based CHange detection for Operational Flood Management – ECHO-FM” dell’Agenzia spaziale Italiana.
Ha svolto attività di consulenza in qualità di esperto di gestione del rischio idrometeorologico per UNISDR e OECD.
È referee per riviste internazionali tra le quali: Nature Scientific Reports, Journal of Hydrometeorology, Journal of Hydrology, HESS, NHESS, International Journal of Remote Sensing, Vadose Zone Journal, IEEE Geoscience and Remote Sensing Letters, Environmental Science & Policy. È autore e co-autore di più di 150 articoli e contributi a convegni (31 su riviste internazionali peer-reviewed).