Nato a Roma il 9 agosto 1951. Sposato, una figlia.
Laureato in Fisica presso l’Università di Roma “la Sapienza” la tesi sperimentale su analisi di campioni di materiale lunare.
Dal 1997 al 1983 ricercatore presso il Laboratorio di Planetologia dell’Istituto di Astrofisica Spaziale del CNR e fino al 1985 ricercatore presso il Plasma and Physics Group della University of Sussex (UK).
Dal 1985 all’Agenzia Spaziale Italiana dove a operato come Product Assurance per i programmi ITALSAT 1 & 2, TSS 1&2, MPLM 1 ( fase B).e IRIS-LAGEOS II, poi Program Manager di molte missioni scientifiche tra cui Cassini-Huygens missione congiunta NASA-ESA-ASI.
Attualmente è il Chief Scientist dell’Agenzia spaziale Italiana.
Professore a contratto del corso di “Solar System Exploration” presso il Dipartimento di Geologia ed Ingegneria dell’Università di Chieti-Pescara e rappresentante italiano in molti board internazionali di scienza ed esplorazione tra cui lo Science Programma Committee e Earth Observation Program Board dell’ESA.
Nel 2001 ha ricevuto la Medaglia d’oro della NASA per “ Exceptional Public Service”.
Nel 2016 è stato insignito dell’onorificenza di Officier de l’Ordre du Merit della Repubblica Francese.
Vanta numerosi premi internazionali tra cui: la “Laurel 1997” da parte di Aviation Week&Space Technology”, “Laurel 2006” come Team di Successo da parte dell’International Academy of Astronautics.
Ha prodotto oltre 100 pubblicazioni scientifiche e di divulgazione scientifica.
La IAU ha dato il suo nome all’asteroide 18099-Flamini.
Auditorium.
Il lungo viaggio della missione Cassini-Huygens è incominciato vent’anni fa, alle 4.43 di una calda notte dell’ottobre 1997. Ma la storia di quella che è la più grande e ambiziosa missione finora mai realizzata per l’esplorazione di un pianeta è incominciata molto prima, a valle del successo così come dei molti interrogativi aperti lasciati dai fly-by delle missioni Voyager. La missione, dedicata all’Astronomo italiano Gian Domenico Cassini e all’astronomo olandese Christian Huygens, è il frutto di una partnership stipulata nel 1989 fra NASA, ESA e ASI. Nell’ambito del progetto, che si è concretizzato nel lancio dell’orbiter Cassini della NASA e del lander Huygens dell’ESA, l’Italia ha assunto la responsabilità della realizzazione di uno degli elementi più critici: l’antenna ad alto guadagno (di 4 metri di diametro, nemmeno immaginabile prima). Oggi, a oltre dodici anni dalla sua entrata nell’orbita di Saturno e dalla discesa di Huygens nell’atmosfera di Titano, Cassini ha eseguito la sua ultima manovra, lasciandoci in eredità dati scientifici di ineguagliabile valore