Sabato 28 Luglio ore 11:00
Ingegnere, ha cominciato la sua carriera in Selenia, la società dell’IRI controllata da Finmeccanica che negli anni 80 raggruppava alcune aziende impegnate nello sviluppo di radar, di sistemi per il controllo del traffico aereo, sistemi di difesa aerea, terrestre e navale.
In Telespazio dal 1990, ha lavorato per lo sviluppo e la messa in servizio (O&M – Operations and Maintenance) dei programmi satellitari Astrolink e Iridium fino al 2001; ha poi gestito le attività dell’azienda per il cliente Eumetsat (2002-03) e diretto il Centro Studi Telespazio (2004-05).
Responsabile dei programmi industriali per i clienti istituzionali e del marketing dal 2005, nel 2008 è stato promosso alla guida della Business Unit di Telespazio dedicata allo sviluppo delle attività “TV, reti e connettività satellitare”.
Dal 2016 è il Direttore Tecnico e dell’Innovazione del gruppo Telespazio.
Auditorium.
Il lungo viaggio della missione Cassini-Huygens è incominciato vent’anni fa, alle 4.43 di una calda notte dell’ottobre 1997. Ma la storia di quella che è la più grande e ambiziosa missione finora mai realizzata per l’esplorazione di un pianeta è incominciata molto prima, a valle del successo così come dei molti interrogativi aperti lasciati dai fly-by delle missioni Voyager. La missione, dedicata all’Astronomo italiano Gian Domenico Cassini e all’astronomo olandese Christian Huygens, è il frutto di una partnership stipulata nel 1989 fra NASA, ESA e ASI. Nell’ambito del progetto, che si è concretizzato nel lancio dell’orbiter Cassini della NASA e del lander Huygens dell’ESA, l’Italia ha assunto la responsabilità della realizzazione di uno degli elementi più critici: l’antenna ad alto guadagno (di 4 metri di diametro, nemmeno immaginabile prima). Oggi, a oltre dodici anni dalla sua entrata nell’orbita di Saturno e dalla discesa di Huygens nell’atmosfera di Titano, Cassini ha eseguito la sua ultima manovra, lasciandoci in eredità dati scientifici di ineguagliabile valore