Domenica 29 Luglio ore 17:00
Astrofisico, svolge dal 1968 ricerche sulla fisica delle stelle e delle galassie, sui fenomeni cosmici di alta energia e sulla cosmologia in Italia e all’estero presso l’Università di Princeton, il Massachusetts Institute of Technology, il Max Planck Institute di Monaco, la University of Chicago, lo Harvard Smithsonian Centre for Astrophysics.
È stato dal 1985 al 2001 direttore dell’Osservatorio Astrofisico di Torino e professore ordinario di astrofisica presso l’Università di Torino dal 1985 al 2011. Fa parte del team scientifico delle missioni spaziali SAX e AGILE per lo studio delle sorgenti cosmiche di raggi X e gamma; come componente del team della missione AGILE ha ottenuto nel 2012 il Rossi Prize dell’American Astronomical Society per la scoperta dei brillamenti gamma della nebulosa del Granchio.
È componente del Comitato Bilaterale Italia-Russia per lo sviluppo del progetto IGNITOR sulla fusione nucleare.
Svolge attività di divulgazione scientifica come presidente del Parco Astronomico INFINI.TO.
Auditorium.
Il lungo viaggio della missione Cassini-Huygens è incominciato vent’anni fa, alle 4.43 di una calda notte dell’ottobre 1997. Ma la storia di quella che è la più grande e ambiziosa missione finora mai realizzata per l’esplorazione di un pianeta è incominciata molto prima, a valle del successo così come dei molti interrogativi aperti lasciati dai fly-by delle missioni Voyager. La missione, dedicata all’Astronomo italiano Gian Domenico Cassini e all’astronomo olandese Christian Huygens, è il frutto di una partnership stipulata nel 1989 fra NASA, ESA e ASI. Nell’ambito del progetto, che si è concretizzato nel lancio dell’orbiter Cassini della NASA e del lander Huygens dell’ESA, l’Italia ha assunto la responsabilità della realizzazione di uno degli elementi più critici: l’antenna ad alto guadagno (di 4 metri di diametro, nemmeno immaginabile prima). Oggi, a oltre dodici anni dalla sua entrata nell’orbita di Saturno e dalla discesa di Huygens nell’atmosfera di Titano, Cassini ha eseguito la sua ultima manovra, lasciandoci in eredità dati scientifici di ineguagliabile valore