È Dirigente di Ricerca presso la sede di Genova dell’ Istituto di Chimica della Materia Condensata e di Tecnologie per l’Energia (ICMATE) del CNR.
Laureato in Fisica, i suoi principali interessi di ricerca riguardano le proprietà chimico-fisiche di interfacce liquide e le applicazioni nelle tecnologie di emulsioni, schiume e sistemi liquidi dispersi, materiali innovativi e nanotecnologie, interazione di nanoparticolati con interfacce liquide e membrane biologiche. In tale ambito ha partecipato e/o coordinato diverse attività nazionali ed internazionali, che hanno visto lo sviluppo di apparecchiature e l’esecuzione di vari esperimenti, a bordo di razzi sonda, nelle missioni Space Shuttle e sulla Stazione Spaziale Internazionale.
È stato Segretario Scientifico e membro del Comitato Direttivo della European Low-Gravity Research Association (ELGRA), nonché membro di commissioni internazionali sulle attività relative alla sperimentazione spaziale nelle Scienze Fisiche. Ha infine svolto attività didattica nei programmi di addestramento degli astronauti ESA sulle tematiche relative alla fisica di liquidi complessi in microgravità.
Auditorium.
Il lungo viaggio della missione Cassini-Huygens è incominciato vent’anni fa, alle 4.43 di una calda notte dell’ottobre 1997. Ma la storia di quella che è la più grande e ambiziosa missione finora mai realizzata per l’esplorazione di un pianeta è incominciata molto prima, a valle del successo così come dei molti interrogativi aperti lasciati dai fly-by delle missioni Voyager. La missione, dedicata all’Astronomo italiano Gian Domenico Cassini e all’astronomo olandese Christian Huygens, è il frutto di una partnership stipulata nel 1989 fra NASA, ESA e ASI. Nell’ambito del progetto, che si è concretizzato nel lancio dell’orbiter Cassini della NASA e del lander Huygens dell’ESA, l’Italia ha assunto la responsabilità della realizzazione di uno degli elementi più critici: l’antenna ad alto guadagno (di 4 metri di diametro, nemmeno immaginabile prima). Oggi, a oltre dodici anni dalla sua entrata nell’orbita di Saturno e dalla discesa di Huygens nell’atmosfera di Titano, Cassini ha eseguito la sua ultima manovra, lasciandoci in eredità dati scientifici di ineguagliabile valore